Essendo iscritto da tempo alla “Virtual Architecture Society (VAS)” in SL, sto seguendo con grande interesse l’evoluzione degli strumenti IT a supporto della professione di architetto, sviluppati all’interno dei metaversi e in special modo in Secondlife.
Circa sei mesi fa una notizia molto interessante è stata diffusa all’interno della “VAS”. Gli architetti avatars Keystone Bouchard e Theory Shaw, interessati ai metodi partecipativi originati dai sistemi wiki, avevano da poco messo a punto un progetto molto particolare: il “Wikitecture Tree”. In questo progetto si sono trasferiti i concetti collaborativi che stanno alla base del wiki, all’interno dei territori estesi della grande Città Online di Secondlife.
Wikitecture Tree è il punto di partenza per l’esperienza che andrò ora a raccontare.
Quest’esperienza riguarda un concorso di architettura reale, un concorso come le centinaia di concorsi di architettura banditi ogni giorno nel mondo.
Per realizzare questo concorso abbiamo costituito uno studio d’architettura, associandoci tra “Real Life Architects in Second Life” (architetti reali in SL), con il nome di Studio Wikitecture e con sede in Second Life.
Si è deciso di partecipare ad un concorso bandito dall’Open Architecture Network, in cui era richiesta la progettazione di edifici ecosostenibili rispetto a tre realtà svantaggiate: una in Africa, una in Asia e una in Sud America. Il concorso in questione è l’Open Architecture Challenge 2008, che quest’anno ha raccolto le registrazioni di 566 studi d’architettura da tutto il mondo.
Viste le esperienze professionali maturate in Asia da alcuni dei partecipanti, la nostra scelta si è indirizzata sulla località nepalese di Sanfe Bagar (regione di Achham). In questo piccolo villaggio montano sulle pendici himalaiane si dovrà realizzare una clinica medica che darà operatività a 10 medici, consentendo la cura di 7’700 pazienti.
Il wikitecture tree è stato lo strumento fondamentale che ha reso possibile la collaborazione tra gli architetti partecipanti. Il potenziale del Wiki-Tree è emerso proprio nella fase di progettazione della clinica. Ogni progettista, proponendo le proprie idee, dava forma a nuovi rami dell’albero digitale generato dal Wiki-Tree. Ad ogni idea proposta i partecipanti potevano esprimersi in merito, approvandola o bocciandola, tramite un semplice sistema di votazione. Perciò le idee più apprezzate sono state quelle che hanno generato i rami più importanti e verdi, mentre le idee che non hanno trovato un riscontro collettivo si sono trasformate nei cosiddetti “rami secchi”. A supporto del Wiki-Tree è stato messo a disposizione anche un Forum e un wiki 2D, che hanno consentito una maggiore integrazione di idee e commenti.
Il Wiki-Tree è costituito da una serie di pulsanti, che consentono la registrazione dei vari stati d’avanzamento del progetto. Questi stati d’avanzamento sono collegati interattivamente ad un “ramo digitale” che degraderà dal verde al rosso, in base all’apprezzamento collettivo. Cliccando su una delle foglie viene materializzata la fase di progetto corrispondente, consentendo valutazioni ex post e rendendo possibile proposte successive.
Tramite il progetto abbiamo promosso la massima vicinanza ai principi di ecologia (rispetto degli equilibri uomo/natura), di antropologia (rispetto di culture altre) e di sostenibilità energetica (rispetto delle risorse energetiche locali).
Il progetto è stato terminato e inviato a fine febbraio 2008, tramite una serie di elaborati grafici realizzati montando le immagini riprese da Second Life, integrati con indicazioni funzionali e spaziali.
Le tavole finali sono molto simili alle tavole di concorso che usualmente si inviano dagli studi di architettura “normali”.
Proprio di questo siamo rimasti sorpresi, sorpresi di come il lavoro svolto durante i 3 mesi di progettazione su Second Life abbia dato dei risultati finali molto alti.
A sottolineare l’efficacia di questi strumenti collaborativi è stato l’unico prestigioso premio assegnato dall’Open Architecture Challenge, il Founder’s Award, oltre al terzo premio di categoria.
Con questo progetto d’avanguardia è stato colonizzato un nuovo territorio possibile che aprirà future desiderabili strade collaborative.